Emanuele Giannelli “Xtopia tribù ed altro”
3 Agosto – 1 Settembre 2019
Paola Raffo Arte Contemporanea
INAUGURAZIONE SABATO 3 AGOSTO ORE 19
L’installazione “Xtopia tribù” di Emanuele Giannelli cerca di farci sognare. Un gruppo scultoreo, come uno stormo di umani, nuota nell’aria sopra di noi. Come angeli custodi, sembrano indicarci dall’ alto nuovi sentieri, nuovi punti di riferimento. Questo insieme di figure richiama altri lavori di Giannelli che esplorano il tema della sospensione e della visionarietà, l’artista indaga mondi fantastici e onirici con visioni futuristiche che ci trasportano in paesaggi surreali. “Xtopia tribù” è un lavoro del 2019.
Oltre all’installazione “Xtopia tribù” Giannelli presenta a Pietrasanta, molti lavori degli ultimi anni: “Korf 17”, che con le sue braccia conserte, con lo sguardo rivolto in alto, alla ricerca della propria visionarietà e del proprio futuro. Il “Grande Viaggio” rielabora con uno sguardo nuovo i lavori degli anni ‘80 e ‘90 : otto bacheche per trentadue maschere. Un forte vento, un sole accecante, la sabbia rovente, un caldo insopportabile; il “ Grande Viaggio” dell’assurdo e’un lavoro dedicato allo “Straniero” di Albert Camus. Infine “Dominia”, una donna voluttuosa, attraente e fanatica, inno di fierezza.
“L’artista Emanuele Giannelli vive da lungo tempo in Versilia. Nato a Roma nel 1962, dopo aver studiato a Carrara – dove nel 1984 si diploma in scultura con il massimo dei voti – sviluppa la propria creatività a contatto con il mondo artigianale della grande scultura contemporanea, sperimentando materiali e tecniche con indomita curiosità e sapienza manuale.
Dai tempi dell’Accademia, Giannelli persegue un linguaggio figurativo che pone al centro dell’opera l’anatomia mutante, incosciente ma anche libero rispetto agli andamenti linguistici internazionali.
Nelle proprie sculture persegue un’ossessione, come accade quando un artista dimostra veggenza e gestione del talento. Va avanti per cicli che, volta per volta, aggiungono un tassello ad un proprio ed originale codice ipergenetico della scultura. Giannelli affronta il mondo attraverso la duttile elasticità del corpo umano, il gesto semantico e dilatazioni e compressioni muscolari.
Plasma archetipi che mescolano citazioni e somiglianze, atmosfere filmiche e pressione letteraria. Senti che quei corpi potrebbero essere il nostro futuro o il passato di popolazioni aliene: umano, troppo umano, ma anche alieno quasi umano e viceversa. Nelle sue opere, ad elevata drammaturgia, ora singole ora moltiplicate per gruppi scultorei, propone un lungo racconto sui destini segnati ma anche immaginati dell’umanità silente, diviso per fermate emozionanti e sensoriali, con installazioni che diventano quinte di un teatro vivente e stranamente immobile, bloccato nell’istante in cui l’artista ha fermato il suo sguardo, cogliendo l’attimo ideale, il momento d’equilibrio raggiunto.”
(tratto da testo critico di Gianluca Marziani)