Jacob Lucius Cartwright “Nuova Risonanza”
NUOVA RISONANZA
Opere di Jacob Lucius Cartwright
a cura di Lorenzo Belli
Dal 9 al 30 luglio 2022 presso lo Spazio Cappella Marchi, gestito da Alkedo Aps, si terrà la mostra “Nuova Risonanza” opere di Jacob Lucius Cartwright a cura di Lorenzo Belli che presenterà opere recenti dell’artista concepite appositamente per lo spazio.
L’esposizione di Cartwright rappresenta il secondo appuntamento della stagione artistica dello Spazio Cappella Marchi, gestito da Alkedo Aps, che si contraddistingue per il dialogo tra ambientazione classica e nuovi linguaggi dell’arte contemporanea.
L’artista australiano, che da anni vive e lavora a Pietrasanta, è una delle figure più promettenti e visionarie della sua generazione che non si conforma ai dettami spettacolari della società di massa ma, attraverso frammenti autobiografici e tematiche ritenute essenziali, costruisce il proprio mondo artistico incoraggiando qualsiasi osservatore nella ricerca della propria intima realtà.
L’esposizione, in collaborazione con la galleria Paola Raffo Arte Contemporanea offrirà una ricognizione sui lavori recenti di Cartwright, caratterizzati dall’uso di materiali naturali che si fondono con lo spazio dell’ex chiesa della Madonna del Carmine e che gli ha dato lo spunto per creare “Seme” un’opera di circa 6 metri di altezza. . L’opera all’interno dello Spazio Cappella Marchi crea un’alternanza di vuoti e pieni e di volumi positivi e negativi, di maschile e femminile e fanno sì che l’opera sia un omaggio alla genesi, all’opportunità di rinascita insita nelle nostre scelte.
Jacob Lucius Cartwright è un artista a tutto tondo che ha spaziato dalla musica alla scultura che segna l’ambiente interiore, occupandosi di dinamiche introspettive e di relazioni umane.
La sua produzione esprime la proiezione di un universo umano ideale, frutto di un amore tra l’uomo e la natura , concretizzato con materiali naturali come il ferro, il legno e la pietra, delineato da forme sinuose che ricordano le onde sonore.
La grande istallazione “Seme” nasce da legname recuperato da un’imbarcazione, plasmato con ferro e resina per diventare un enorme seme.
L’opera, nell’ambiente sacro della chiesa, crea una connettività quasi extra terrena fra terra e divino quasi fosse un portale energetico che risuona di una nuova energia vitale.
La melodia che si sprigiona dalla scultura è il frutto della sollecitazione dell’opera attraverso impulsi di corrente che vengono fusi e disegnati dall’artista con il suono del Didgeridoo- strumento proveniente dalla sua terra- e melodie da lui composte. Il fruitore viene quindi immerso in un mondo percettivo di esperienza poli sensoriale e si muove in un ambiente alterato, quasi primordiale.
L’inaugurazione si terrà sabato 9 luglio alle ore 18:30 e la mostra sarà accompagnata dal testo del curatore Lorenzo Belli.
Jacob Lucius Cartwright è nato a Ferntree Gully, Australia nel 1982 ed è della terza generazione di una famiglia di artisti. La sua formazione artistica, unica nel suo genere, è stata informale, ma ha comunque permeato la sua vita quotidiana fin dalla più tenera età. D’altra parte la musica e la composizione hanno assunto un aspetto più istituzionale. A 12 anni fu accettato nel prestigioso Victorian College of the Arts per l’istruzione secondaria studiando musica. In seguito studiò con una borsa di studio completa all’Interlochen Arts Academy nel Michigan e poi a 16 anni fu accettato nel College terziario V.C.A. per la composizione musicale. Dopo molti viaggi di natura interna ed esterna ha lentamente lavorato sull’integrazione della risonanza, della forma e della pratica dell’ascolto. Ora può essere trovato nel suo studio a Pietrasanta. L’approccio di Cartwright alla scultura è reso unico dalla sua innegabile influenza dal mondo del suono e della risonanza e da come la pratica dell’ascolto lo avvicina alla sua natura umana e allo spirito. Per lui l’atto diretto della creazione – essere presente nel momento della scoperta – è tanto importante ora quando scolpisce quanto lo era improvvisare e successivamente comporre musica. Spesso interpreta il suono, la frequenza o la risonanza in forma. Le sue sculture sonore e le sue installazioni sono più concettuali e si possono trovare alla Bei Wu Art Foundation in Germania e la sua performance art collaborativa e site specific è stata presentata a Lucca, Bagni di Lucca Art festival, Cartasia e InTeatro in Italia, Fabrik Potsdam in Germania e Saari Manor in Finlandia. Gli sono state concesse residenze d’arte al Saari Residence dalla fondazione Kone in Finlandia, Mas des Graviers in Francia, Bei Wu Art Foundation in Germania e Villa Nappi in Italia. La sua scultura è stata esposta all’Hong Kong Visual Arts centre, La Via della Arte in Tonfano, Tuscany, Paola Raffo Arte Contemporanea in Pietrasanta, Italy, La Rondine Gallery in Italia e a Hong Kong, Leonida Estate in Toscana, Biennale di Soncino a Cremona, Barcelona SWAB art fair, Axes Collective a Bruxelles, La Polveriera a Pietrasanta e Australia House a Londra. Le sue opere si trovano in collezioni private in America, Inghilterra, Germania, Svizzera, India, Norvegia, Hong Kong, Italia, Giappone e Australia.
Contatti:
Spazio Cappella Marchi , presso Chiesa della Madonna del Carmine, Via G. Lombardi 38 Seravezza(LU)
Info:
IG: @PaolaRaffo_ArteContemporanea
Critical Text EN
NEW RESONANCE
Works of Jacob Lucius Cartwright
edited by Lorenzo Belli
“The artist is that man who in any scientific or humanistic field affirms the implications of his own actions and the science of his time. He is the man of integral awareness.” from Marshall McLuhan, The Tools of Communication, 1967.
Jacob Lucius Cartwright is a well-rounded artist whose creations, which range from music to sculpture, imprint the inner environment, dealing with introspective dynamics and human relationships.
His production expresses a projection of an ideal human universe, the result of a love between man and nature, made concrete with natural materials such as iron, wood and stone, delineated by sinuous forms reminiscent of sound waves.
His ideal world is a return to nature, to archetypal forms and to a new human contact capable of transcending limiting beliefs of sexuality and physicality to create new human connections; to his sculpture he applies the laws of music, of musical impulse which, as if it were a creative fire, guides the artist’s hand in the composition of the work.
His sculptures are poetic narratives that start from timeless materials, sometimes found abandoned, which are used as representative tools of the human reality, of new and fruitful pathways connecting man with man, and mankind with the divine.
These connections illuminate for the viewer new frontiers, in which paths open up waiting to be traveled, possibilities to find new resonances in the perceptual spectra that, searching for a yet undiscovered inner topography, allow us to fathom our inner selves, our sacred space.
Cartwright’s work “Seed” was conceived and created to dialogue with the space of the church of Madonna del Carmine in Seravezza, a small Baroque church in the Tuscan town where time has worked to make the environment unique.
It is here that Cartwright works as a new Michelangelo with the relationship between void and full, between internal and external work, between container and content; he rewrites the object, abandoning the pre-existing functional meaning and restructuring dialogue by means of technique, vital flow and sound as an instrument of divine elevation.
His is a Seed of Awareness, a form of potential that holds within itself, as in an embrace, the masculine and the feminine, a hermaphroditic sculpture that has within it the generative potential of new life.
The work seems to be born out of the crisis of representation of the real and translates the conceptual potential that sculpture can hold today. The installation stems from lumber salvaged from a boat, shaped with iron and resin to become an enormous seed. For Cartwright, arriving at a choice of which objects to use from reality occurs fortuitously, as if they were the ones who chose him as the medium for their ultimate realization.
The work, in the sacred environment of the church, creates an almost extra-earthly connectivity between earth and the divine as if it were an energetic portal resonating with a new life energy.
The melody that emanates from the sculpture is the result of the work’s solicitation through pulses of current that are fused and drawn by the artist with the sound of the Digeridoo- an instrument from his homeland- and melodies that he has composed. Indeed, Cartwright starts from his personal history, his origins, and then creates new means of contact with human nature and the pattern of our lives. The resonance of the work propagates within us, to shake and make us perceive new possible worlds. This Seed represents the capacity of human nature to become once again objects of the sacred, new shamanic means that can put us in touch with the present, and the intimacy of nature.
The viewer is then immersed in a perceptual world of polysensory experience and moves through an altered, almost primordial environment.
Cartwright does not conform to the spectacular dictates of mass society but, through autobiographical fragments and themes deemed essential, builds his own artistic world which encourages any viewer to search for their own intimate reality.
But his works also take up the forms of tradition, such as those of sacred Menhirs or stelae statues, and develop along two dimensions, the vertical or the horizontal, to symbolize the bond between heaven and earth, the impermanence of man and the herald of a new era.